Statuti Teclena   

14 - DE BESTIIS DAMNUM DANTIBUS IN PRATIS
Item, statuimus et ordinamus quod, quecumque bestia baccina, mulina, caballina et asinina damnum dederit in pratis alienis, a kalendis mensis februarii usque ad kalendas mensis aprilis, dominus seu pastor ipsarum, pro qualibet, in VI denariis puniatur; et, a kalendis mensis aprilis supra, dominus seu pastor ipsarum pro unaquaque in XII [denariis] puniatur.
Si vero bestie pecudine, caprine, porcine et iis similes damnum dederint in prato predicto ante festum sancte Marie Candelarum, dominus seu pastor ipsarum, pro unaquaque, a X infra, in VI denariis puniatur; et, a X supra, habeatur pro turma, et dominus seu pastor ipsarum, pro turma, in V libris puniatur denariorum. Si vero antedicte bestie, a dicto festo sancte Marie Candelarum usquequo fuerint falciata prata, damnum dederint in prato, a X infra, dominus seu pastor ipsarum, pro qualibet, in denariis XII puniatur; a X supra, habeatur pro turma, et dominus seu pastor ipsarum, pro turma, libras XX solvat; de nocte pene duplicentur in predictis.

 

14 - Gli animali che recano danno nei prati.
Stabiliamo e ordiniamo che, qualunque bestia di razza vaccina, mulina, equina e asinina avrà dato danno in prati altrui, dal primo del mese di febbraio fino al primo del mese di aprile, il padrone o il pastore delle stesse, per ciascuna, sia multato di sei denari; e, dal primo del mese di aprile in su, il padrone o il pastore delle stesse, per ciascuna, sia multato di dodici denari.
Se invero bestie di razza ovina, caprina, suina e simili ad esse, avranno dato danno nel predetto prato prima della festa di S. Maria delle Candele, il padrone o il pastore delle stesse, per ciascuna, da dieci in giù, sia multato di sei denari; e, da dieci in su, si stimi per branco, e il padrone o il pastore delle stesse, per branco, sia multato di cinque libbre di denari Se invero le predette bestie, dalla detta festa di Santa Maria delle Candele fino a quando saranno stati falciati i prati , avranno dato danno in un prato, da dieci in giù, il padrone o il pastore delle stesse, per -'ascuna, sia multato di dodici denari; da dieci in su, si stimi per branco il padrone o il pastore delle stesse, per branco, paghi venti libbre; se di notte, si raddoppino le pene nei (casi) predetti.