1419 Seconda Approvazione

Nel nome del Signore. Amen.
L'anno del Signore 1419, il giorno 17 ottobre, indizione dodicesima, l'anno secondo del pontificato del Santissimo in Cristo, Padre e Signore Nostro Martino V Papa.
Il Reverendo in Cristo, Padre e Signore, Signor Enrico, per grazia di Dio e della Sede Apostolica vescovo di Feltre e Belluno, stabilito Rettore generale, per Santa Romana Chiesa e per il predetto Signore nostro, delle Province di Campagna e Marittima e di Benevento; avendo pieno potere e autorità per tutto quanto infrascritto, concessogli dal soprascritto Signore Nostro; visti ed ascoltati dal medesimo Rettore tutti e singoli gli Statuti presentati nel presente registro o libro, scritti, pòrti e presentati nelle mani dello stesso Signor Rettore, al quale è stato supplicato e richiesto che fossero visti gli stessi statuti, che fossero approvati e confermati dallo stesso, secondo la forma delle costituzioni della Curia Generale, per parte del Signor Priore e del convento del monastero di San Bartolomeo di Trisulti, al quale monastero spetta ed appartiene il detto castello di Tecchiena, con il territorio e la torre e tutti i suoi diritti e le sue pertinenze; quegli Statuti prontamente e con attenzione letti e compresi, sull'autorità predetta che esercita in questa parte, gli statuti nella loro interezza approvò, confermò e convalidò e volle, decretò e comandò che quelli dovranno essere validi e immutabili e che poi il castellano o il vicario e qualunque funzionario o notaio del sopra detto castello di Tecchiena e del suo territorio, liberamente e lecitamente, si valga dell'uso di tutti e singoli gli statuti predetti, con questa eccezione e riserva tuttavia, cioè che, qualora qualche rubrica di statuto o clausola di rubriche apparisse o forse fosse contro la libertà ecclesiastica o contro la forma delle costituzioni di dette province, non approvò quella (rubrica) e quella (clausola). Che anzi volle e comandò di non procedere e che (si dà per inteso che simile rubrica o clausola) è di nessun peso e forza. Il medesimo Signor Rettore parimenti, sulla predettà autorità, ha ordinato a me, notaio infrascritto, di scrivere quanto premesso e infrascritto e quindi di completare questo pubblico strumento.Questi atti sono stati compiuti nella corte della rocca di Frosinone, a petizione e istanza del notaio Antonio Pantaveli di Frosinone, procuratore del predetto monastero di San Bartolomeo, l'anno, il giorno, il mese, indizione e pontificato predetti; presenti il nobile uomo Manfredo di Chiaramonte di Sicilia, il notaio Pantaveli di Frosinone, Giovanni di Pietro di Novara e Filippino di Doyono di... testimoni eccezionalmente convocati e chiamati a tutto quanto predetto.
E io, Pietro Putumorsis... della diocesi Limosense..., notaio pubblico per autorità apostolica e cancelliere del Signor Rettore, fui presente alla presentazione degli statuti e alla conferma, per tutti e singoli sopra scritti, mentre così veniva fatto dal predetto Signor Rettore e ho redatto in questa forma pubblica, e ho scritto tutto e ciascuna cosa singolarmente e l'ho pubblicata su mandato del medesimo Signor Rettore e a petizione del Priore predetto, presenti i testimoni sopra scritti.
A conferma e testimonianza di tutto, ho apposto il mio sigillo consueto.